Credere in se stessi
- Ilaria Bidini
- 15 mar 2016
- Tempo di lettura: 2 min

All'età di 30 anni mi sono resa conto che se si crede in se stessi si può cambiare. Si può migliorare. Nella vita tante cose cambiano. Prendiamo me come esempio. Eccomi, quella in foto sono io. Fisicamente non c'è stato un gran cambiamento ma per il resto bè tra poco vi stupirete di come mi sono "evoluta" (cosa sei un pokemon?)
Bhe... basti pensare che sono quella che da piccolina alle elementari (ma anche alle medie e alle superiori talvolta) quando veniva interrogata non faceva altro che balbettare; ero soprannominata ti-to-ta pensate un pò!
Ero sempre insicura e venivo presa in giro continuamente dai bulli della mia classe. Mentre adesso bhe... riesco miracolosamente a parlare in un teatro davanti a più di cento persone!
Certe volte mi chiedo come sia possibile questo, ma poi ci rifletto. Ho capito che la vita è un percorso e per quanto irta di difficoltà non possiamo far finta di aggirare gli ostacoli o di non vederli, quello che dobbiamo fare è affrontarli!
Da piccola scoppiavo a piangere facilmente e me la prendevo di qualsiasi cosa. Sono quella che non leggeva niente se non Topolino, non prendeva in mano nessun libro e passava ore e ore davanti alla tv.
E adesso invece si può dire che la televisione eccetto rare eccezioni per me non esiste più
Sono quella che durante l'adolescenza si comportava come un maschio, odiava le minigonne e le avrebbe bruciate tutte, aveva i capelli a caschetti con tanto di codino e ripudiava qualsiasi cosa fosse lontanamente femminile
Sono quella che fino ad una certa età ha preferito chiudere gli occhi su tutto quello che riguardava la disabilità e il mondo del sociale
E sono quella infine che si faceva fare tutto dai genitori, ma proprio TUTTO. Persino le cose più semplici.
Poi per fortuna si cresce, si prende consapevolezza, e si capisce che quello che fai non è giusto. Facevo finta di niente, mi facevo fare le cose un pò per pigrizia un pò perchè mi faceva comodo ma poi ho capito. Ho aperto gli occhi e mi sono fatta delle domande.
Vedendo il mio babbo che faceva fatica a scarrozzarmi in su e in giù per ben 4 piani di scale di condominio ho pensato che non era giusto, che non potevo farlo faticare così e poi anche per la mia dignità non era giusto. E così adesso sono quello che sono.
Rompo le scatole, urlo, alzo la voce quando c'è da dire la mia, mi incavolo come una iena davanti alle ingiustizie (anche quelle altrui non solo le mie), mi prendo a cuore i problemi degli altri, e cerco di combattere con tutte le mie forze per i diritti in cui credo. Cerco di curare il mio aspetto e posso finalmente dire che SI, mi sento donna. Sono una donna! E per certi aspetti, non per peccare di presunzione ma mi sento una Donna diversa dalle altre. Qualcosa in più credo di averlo, anche se non mi sento superiore
Eh si, nella vita si cambia.... E per fortuna in meglio
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